Parigi e Casalborgone, Napoli e il Mali, l’India e la Grecia, il Marocco e il Brasile, i set di Tonino De Bernardi non conoscono frontiere, così come i luoghi che hanno ospitato i suoi film. Dalle gallerie d’arte al Filmstudio 70, da Locarno a Rotterdam, da Tokyo a San Paolo del Brasile fino al concorso alla Mostra di Venezia con Appassionate e alla celebrazione al Pompidou di Parigi che gli ha reso omaggio nel 2022 definendolo L’homme-cinéma. Il cinema di Tonino De Bernardi è dunque un cinema libero, senza lacci. Che si muove con disinvoltura dal realismo al melodramma, che confonde l’antico e il moderno. Che si nutre di musica e di pittura. Che racconta chi siamo, chi siamo stati e chi vorremmo essere. I suoi film, come scrive Bernardo Bertolucci, ci ricordano “come è bello amare il cinema”.
Il volume, a cura di Alberto Momo con la collaborazione di Grazia Paganelli, raccoglie la voce dei tanti che hanno avuto parte attiva nella realizzazione dei suoi film, attori, attrici, compagni di cinema, famigliari, registi, studiosi, incontri fortuiti che Tonino De Bernardi ha reso preziosi con il suo sguardo prensile. Da Isabelle Huppert a Bernardo Bertolucci, da Enrico Ghezzi a Mario Martone, da Iaia Forte a Filippo Timi.
Dal sito di Silvana Editoriale, casa editrice che ha curato il catalogo della mostra.