Megalie Lépine-Blondeau e Pierre-Yves Cardinal sono i protagonisti de ‘La natura dell’amore’ di Monia Chokri, dal 14 febbraio al cinema.
Sophia è colta, bella e molto gentile. Ha 40 anni e insegna Filosofia all’Università della Terza Età, a Montreal. Adora il suo lavoro anche se ancora ‘precario’ e con il suo compagno, un affermato accademico, ha una relazione decennale basata sul reciproco affetto e sulla stima. Sono colti e benestanti, frequentano amici come loro e hanno alle spalle solide famiglie borghesi sempre pronte a supportarli.
Ma questo mondo dorato, apparentemente così accogliente, manca di slancio, di calore vitale, vive ripiegato su sé stesso alla ricerca di qualcosa che, pur disturbante, possa sconvolgere ed eccitare. Quello che non c’è più è proprio il sentimento, il desiderio, come Sophie cercherà di spiegare durante le sue lezioni di filosofia parlando attraverso le voci di Platone, Schopenhauer e altri importanti filosofi sul fenomeno dell’innamoramento, sulla vera natura dell’amore, appunto.
Quando conosce Sylvain (un nome, un simbolo), un conturbante falegname dal background molto distante dal suo, viene travolta dalla passione e dal desiderio senza inibizioni.
Sophia, attraverso questa nuova relazione, cresce, completa sé stessa, si separa dal suo compagno Xavier. Sylvain però vorrebbe farla conoscere alla sua famiglia, sposarla… Quale destino aspetta questa coppia?
Un film che, tra numerosi riferimenti alla filosofia, alle arti e attraverso citazioni di grandi registi francesi, intreccia la crescita personale di una donna con l’incontro/scontro tra differenti classi sociali: il mondo borghese e il mondo operaio. ‘La natura dell’amore’ è stato presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard.