KILLERS OF THE FLOWER MOON, STORIA DI UNO STERMINIO SILENZIOSO

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Stati Uniti, 1920. In Oklahoma vivono gli Osage, nativi americani originari delle Grandi Pianure e costretti cinquant’anni prima ad abbandonare le loro terre in Kansas. Dopo un duro periodo di ambientamento, la loro vita cambia drasticamente quando nella riserva vengono scoperti giacimenti di petrolio. Gli Osage diventano ricchi, ricchissimi e conducono vite agiate con ville, auto di lusso e autisti personali. Ma la loro comunità inizia ad essere funestata da morti e sparizioni. Il caso arriva all’attenzione del governo statunitense, che decide di indagare per scoprire la verità.

La vicenda viene narrata nel film ‘Killers of the Flower Moon’, ispirato al saggio ‘Gli assassini della Terra Rossa: Affari, petrolio, omicidi e la nascita dell’FBI. Una storia di frontiera’ di David Grann. Martin Scorsese racconta una triste pagina della storia americana e di nuovo coinvolge gli attori Robert De Niro, con il quale prosegue il lunghissimo sodalizio artistico iniziato nel 1973 con ‘Mean Streets’, e Leonardo DiCaprio, protagonista negli ultimi vent’anni di altri cinque film del regista (‘Gangs of New York’, ‘The Aviator’, ‘The Departed’, ‘Shutter Island’ e ‘The Wolf of Wall Street’).

In ‘Killers of the Flower Moon’ DiCaprio veste i panni di Ernest Burkhart, reduce della prima guerra mondiale che tornato negli States si trasferisce in Oklahoma, a Pawhuska, dallo zio William Hale (Robert De Niro), uno degli uomini bianchi più potenti e rispettati del territorio.

Divenuto autista di una ricca nativa, Mollie Brown (Lily Gladstone), Ernest viene persuaso dallo zio a corteggiarla e sposarla. Intanto a Pawhuska avvengono una serie di morti misteriose tra cui quella della sorella di Mollie, Anna. In città giunge Thomas Bruce White (Jesse Plemons) dell’FBI con la sua squadra per effettuare le indagini.

‘Killers of the Flower Moon’ è un film molto lungo (quasi tre ore e mezza) ma è un tempo necessario a sviscerare ogni aspetto della storia, dall’affresco socio culturale della comunità Osage alle complesse dinamiche relazionali tra Burkhart, lo zio e Mollie, dalla descrizione della famiglia Brown alle indagini di White. L’avvincente racconto di un caso di cronaca e la denuncia di uno dei tanti soprusi ai danni dei nativi americani, una forma di annientamento meno eclatante e finora meno conosciuta rispetto ai tragici genocidi di massa, ma ugualmente drammatica.

Dal 19 ottobre al cinema.

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