IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI, MICÓL E IL SUO RIFUGIO

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Il romanzo più noto di Giorgio Bassani, pubblicato  da Einaudi nel 1962, è ambientato a Ferrara e ripercorre le vicende di un gruppo di giovani tra il 1938 e il 1941, gli anni delle leggi razziali in Italia e dell’inizio della seconda guerra mondiale. Nel 1970 il regista Vittorio De Sica realizzò un film che vinse l’Oscar come Miglior Film Straniero, con protagonisti Lino Capolicchio, Dominique Sanda, Helmut Berger, Fabio Testi e Romolo Valli.

Il racconto inizia nel 1957 con la visita del narratore alle tombe etrusche di Cerveteri, luogo in cui egli viene assalito dal ricordo del cimitero ebraico di Ferrara e in particolare della tomba dei Finzi-Contini, ricchissimi borghesi dal tragico destino che egli aveva frequentato in gioventù. La famiglia era composta dal professor Ermanno, che nutriva grande stima per il protagonista, dandogli la possibilità di studiare nella sua biblioteca privata dopo che il regime fascista aveva impedito agli ebrei di frequentare le scuole pubbliche e le università; sua moglie Olga e i figli Alberto e Micòl. Alberto, il fratello maggiore, era un giovane di salute cagionevole che desiderava laurearsi in Ingegneria ma non aveva raggiunto mai quell’obiettivo, perché era morto un anno prima della deportazione dei suoi cari nei campi di concentramento. Micòl era una ragazza bella e piena di voglia di vivere ma al tempo stesso malinconica -quasi presaga della sua drammatica sorte- abituata a stare nel lusso, di cui il narratore si era innamorato perdutamente.

Quando a causa delle leggi razziali il protagonista era stato cacciato dal circolo sportivo che frequentava, Micòl lo aveva invitato a giocare a tennis all’interno del grande giardino della villa Finzi-Contini, dove si ritrovavano un gruppo di ragazzi, molti dei quali ebrei. Nell’atmosfera idilliaca del giardino e al riparo dalle brutture del mondo esterno, il gruppo aveva trascorso lieti pomeriggi tra partite, chiacchierate e liaisons. Del gruppo faceva parte anche Giampiero Malnate, un milanese amico di Alberto, fervido comunista e animatore di vivaci discussioni politiche con il quale, trascorso del tempo, il narratore aveva instaurato un rapporto di sincero affetto. Un idillio, quello con la famiglia Finzi-Contini, che si era incrinato quando il protagonista aveva trovato finalmente il coraggio per dichiarare il suo amore a Micòl…

Nato a Bologna nel 1916 da una famiglia ebraica benestante, Giorgio Bassani si appassionò alla letteratura fin da giovane e visse in prima persona le vicissitudini legate alla persecuzione ebraica in Italia. Visse a Ferrara e rimase nella città estense fino al 1943, per poi trasferirsi a Roma, dove ricoprì incarichi importanti nel mondo della cultura e dove è rimasto fino alla sua morte avvenuta nel 2000. Tra le sue opere, ricordiamo ‘Cinque storie ferraresi’ (1956), ‘Gli occhiali d’oro’ (1958), ‘L’airone’ (1968) e ‘Il romanzo di Ferrara’ (1974).

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