Cosa c’è di più adatto e spooky di ‘Hallowe’en Party’ (‘Poirot e la strage degli innocenti’) come lettura del mese di novembre? Ambientato nella notte di Halloween in un villaggio nell’Inghilterra del 1969 e creato dalla penna della crime-writer Agatha Christie, la signora in tailleur che colpisce e stupisce. Considerato un romanzo minore, è stato ingiustamente sottovalutato e solo recentemente tornato in auge con l’adattamento per il grande schermo del regista e attore Kenneth Branagh nel film ‘Assassinio a Venezia’.
La pellicola prende spunto dal libro ma non riesce ad uguagliare lo stesso livello di crudeltà. Infatti in questa storia le vittime sono ben due adolescenti: la tredicenne Joyce, annegata nella vasca del gioco delle mele durante la festa per Halloween, e suo fratello Leopold, ucciso qualche giorno dopo.
Al party partecipa anche la scrittrice Ariadne Oliver, la quale sconvolta chiede aiuto a Hercule Poirot. Piano piano, domanda su domanda, visita su visita, Poirot riporta alla luce invidie, gelosie, usurpazioni e soprattutto amori non consentiti in un’Inghilterra bigotta in cui la pena di morte è stata abolita da soli pochi anni. Joyce aveva affermato di aver visto un omicidio, tutti sanno che è una bugiarda patentata ma l’assassino, nel dubbio, la elimina, non sia mai si mettesse a parlare…
Non ci sono però solo atrocità in questa storia, c’è anche amore per l’Arte, per i giardini, per la natura, c’è l’introspezione psicologica, un micro cosmo -quello di Woodleigh Common- molto variegato, dove ognuno nasconde un segreto.
Lasciatevi andare e fate una passeggiata per i boschi di questo villaggio, vi ritroverete in un giardino incantato, scavato nella roccia, una vera opera d’arte creata dall’affascinante artista giardiniere Micheal Garfield, che ha realizzato un giardino tanto bello quanto conturbante.
Al romanzo ‘Hallowe’en Party’ è ispirato il film di Kenneth Branagh ‘Assassinio a Venezia’.