DIECI PICCOLI INDIANI, IL CAPOLAVORO DI AGATHA CHRISTIE

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Prendi sette uomini e tre donne apparentemente irreprensibili ma dal passato oscuro e mettili su un’isola deserta al largo della costa inglese, invitati da un misterioso personaggio che intende disseppellire verità sepolte e fare giustizia laddove la legge non è arrivata: ecco la trama di uno dei romanzi gialli più avvincenti della letteratura mondiale, ‘Dieci piccoli indiani’ di Agatha Christie, pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna nel 1939 dopo che la scrittrice aveva realizzato altri capolavori come ‘Assassinio sull’Orient-Express’ (1934) e ‘Poirot sul Nilo’ (1937). La storia è strutturata secondo il tema della ‘camera chiusa’, ovvero una situazione in cui i personaggi si ritrovano senza via d’uscita, temporaneamente rinchiusi in uno spazio che, piccolo o grande che sia, diventa ben presto claustrofobico. Il luogo ‘ideale’ per far emergere insicurezze e psicosi di ogni sorta in chi vi si trova imprigionato, con un progressivo ed inesorabile aumento della tensione narrativa. Nel caso di ‘Dieci piccoli indiani’ non c’è un detective impegnato nella risoluzione di un caso, ma qualcuno che intende ‘regolare i conti’ diventando egli stesso il giustiziere degli uomini e delle donne intrappolate a Nigger Island -questo il nome dell’isola in cui si svolge la vicenda- perché in passato si sono macchiati di orrendi delitti rimasti impuniti. I personaggi dunque sono al tempo stesso investigatori e sospettati, in un luogo che inizialmente sembra idilliaco ma nel corso della vicenda diventa sempre più pericoloso.

Per accrescere la tensione nei personaggi e di conseguenza nei lettori, Agatha Christie usa l’espediente di una filastrocca dalla quale la scrittrice ricavò il primo titolo del romanzo, ‘Ten Little Niggers’ ovvero ‘Dieci piccoli negretti’, successivamente cambiato in ‘And then there were none’ (‘E poi non rimase nessuno’ nella versione inglese). Una filastrocca che ciascun personaggio trova affissa nella sua camera e che racconta di come, progressivamente, dieci piccoli negretti muoiono in modi diversi, fino a quando non rimane nessuno.

Lawrence Wargrave, Vera Claythorne, Philip Lombard, Emily Brent, John MacArthur, Edward Armstrong, Anthony Marston, William Blore e i domestici Thomas ed Ethel Rogers sono, ognuno nel suo ambito, professionisti sicuri di sé  e godono di rispettabilità sociale, ma sull’isola, ospiti in una villa dalla quale non si trova scampo, essi rivelano le loro debolezze e le loro fragilità.

Il romanzo ha avuto diverse trasposizioni teatrali e cinematografiche. Il primo film è stato realizzato nel 1945 per la regia di René Clair con Louis Hayward e June Duprez. Tra le versioni successive, ve ne sono alcune particolarmente interessanti che risalgono agli anni ’70: ‘…e poi, non ne rimase nessuno’ (1974) di Peter Collison con Oliver Reed, Richard Attenborough e Adolfo Celi e la spassosa parodia ‘Invito a cena con delitto’ (1976) di Robert Moore, scritta dal celebre commediografo statunitense Neil Simon, con un cast all star composto da Peter Falk, Alec Guinness, Truman Capote, Peter Sellers, David Niven e Maggie Smith. Da citare anche la versione di Pupi Avati ‘Tutti defunti… tranne i morti’ (1977) con Gianni Cavina e Carlo Delle Piane. Numerose anche le edizioni televisive, tra le quali ‘Dieci poveri negretti’ del 1955 trasmessa dalla RAI. L’ultima risale al 2015 ed è stata realizzata dalla BBC in concomitanza con il 125° anniversario della nascita di Agatha Christie: ‘And then there were none’ è una miniserie composta da tre puntate per la regia di Craig Viveiros e sceneggiata da Sarah Phelps, con Aidan Turner, Charles Dance, Toby Stephens, Sam Neill, Miranda Richardson, Douglas Booth e Anna Maxwell Martin.

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