COLLEZIONISTI SULLO SCHERMO: IL PROFESSORE E IL BANDITORE D’ASTA

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In questo numero parliamo di collezionismo, di esperti d’arte e case museo. Il tema mi riporta alla mente due personaggi cinematografici molto interessanti, diversi eppure uniti da un sottile fil rouge: il Professore di ‘Gruppo di famiglia in un interno’, diretto da Luchino Visconti, e il banditore d’asta Virgil Oldman del film ‘La migliore offerta’ di Giuseppe Tornatore. Cerchiamo di conoscerli più da vicino.

’Gruppo di famiglia in un interno’ (‘Conversation piece’) è il penultimo film di Luchino Visconti, uscito nel 1974. Il titolo in inglese si collega al libro di Mario Praz ‘Scene di conversazione’ del 1971 e proprio al celebre saggista, anglista e critico d’arte vissuto a Roma, Visconti si ispira per la figura del Professore, interpretato da Burt Lancaster.

Il Professore è un uomo di circa 60 anni che, reduce da un matrimonio fallito e di fronte al decadimento socio-culturale che lo circonda, decide di vivere in solitudine in un palazzo antico, circondato da opere d’arte e aiutato unicamente dalla sua domestica.

Brut Lancaster è il Professore nel film ‘Gruppo di famiglia in un interno’

Il suo stile di vita, elegante ma un poco ‘polveroso e decadente’ come la casa che abita, contrasta con quello dei suoi nuovi inquilini, che vanno ad abitare al piano superiore stravolgendo la quotidianità del Professore. La marchesa Bianca Brumonti (una sempre affascinante Silvana Mangano), ha infatti convinto l’uomo ad affittare per un anno una parte del palazzo, che egli in realtà avrebbe voluto adibire a biblioteca, al giovane amante Konrad Huebel (Helmut Berger), ragazzo ribelle e anticonformista di umili origini, corrotto dal lusso e dalla bella vita ma con una sensibilità che solo il Professore riesce a cogliere nel profondo. Alla marchesa e al suo amante si uniscono la figlia di lei, Lietta, con il suo ragazzo Stefano. Konrad, Lietta e Stefano sono coinvolti in un ménage à trois all’insaputa di Bianca. Il Professore sarà il desolato testimone della deriva di questa famiglia, simbolo di una società in crisi di valori e avviata al disfacimento.

Silvana Mangano ed Helmut Berger interpretano Bianca Brumonti e Konrad Huebel

La figura del Professore, come abbiamo detto, è ispirata a quella di Mario Praz: anche l’anglista viveva in solitudine, tra magnifiche opere d’arte che egli collezionava e che impreziosivano lo storico Palazzo Primoli di via Zanardelli a Roma. Anche Praz aveva un matrimonio fallito alle spalle, un’esperienza assai dolorosa per lui. Nel suo libro di memorie ‘La casa della vita’, edito da Adelphi nel 1977, Praz cita proprio Visconti e il film: «Da un’ispirazione profetica doveva essere animato Visconti quando metteva a protagonista un vecchio professore assistito da un’anziana domestica, ma anche immaginava che nello stesso casamento venisse ad abitare una banda di giovani drogati e dissoluti. Che è pressappoco quello che è accaduto, ma soltanto dopo la presentazione del film, nel palazzo dove abito!».

La casa del Professore nel film

Mario Praz, celebre anglista, esperto d’arte e collezionista

Nella pittura, il gruppo di famiglia in un interno si rifà ad un genere in voga del primo Settecento e in Inghilterra queste opere erano chiamate ‘conversation pieces’. Dipinti che il professore ama collezionare, in cui sono ritratte persone intente nelle loro attività quotidiane in ambito domestico. Famiglie nell’arte di garbata compostezza, per un uomo altrettanto garbato che la famiglia non ha più, la cui educazione stride con la volgarità dei nuovi inquilini.

Il secondo personaggio cinematografico che mi fa pensare al collezionismo è Virgil Oldman. Il film in questione è ‘La migliore offerta’ (2012), scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, affascinante riflessione sul tema dell’ossessione nell’arte, nel tempo e nell’amore.

Virgil, interpretato da Geoffrey Rush, è un sessantenne esperto d’arte e banditore delle più prestigiose case d’asta del mondo. Nutre una smodata passione per dipinti e sculture, ma più in generale per la bellezza estetica e l’eleganza formale, dietro la quale si cela però un profondo disagio interiore: una forma di misoginia che viene compensata da una galleria privata e segretissima di ritratti femminili di ogni epoca. La ritrosia di Oldman verso le relazioni sociali lo porta a vivere in uno scontroso isolamento, eccezion fatta per i momenti in cui conduce brillantemente le aste, dove è sempre presente il ‘socio in affari’ Billy Whistler (Donald Sutherland), amico di Virgil ed artista che però il banditore giudica mediocre.

Donald Sutherland nel ruolo di Billy Whistler

Nel guardaroba del collezionista compaiono decine di paia di guanti che egli sceglie con cura prima di uscire di casa. L’uomo li usa per non rovinare i delicati oggetti antichi che maneggia, ma soprattutto per evitare qualsiasi contatto fisico. Il suo abbigliamento è sempre raffinato, la sua ricercatezza è talmente nota che per il suo compleanno, festeggiato in solitudine in un ristorante, gli viene portata una torta basata su una ricetta rinascimentale.

Il suo stile di vita apparentemente inscalfibile inizia a cambiare quando una giovane misteriosa, Claire Ibbetson (Sylvia Hoeks), lo contatta chiedendogli di valutare i beni della villa appartenuta ai suoi genitori; e quando instaura un rapporto di lavoro con Robert (Jim Strurgess), riparatore di meccanismi intento a ricostruire un automa del Settecento con i pezzi che Virgil trova disseminati nella villa.

L’enigmatica Claire Ibbetson interpretata da Sylvia Hoeks

Robert (Jim Sturgess) e l’automa

Nella realtà la bellissima dimora di Claire si trova in Friuli ed è la Villa Colloredo Mels Mainardi. In generale l’ambientazione del film, ricca di fascino e permeata d’arte, è mitteleuropea. ‘La migliore offerta’ è stato girato in Alto Adige, a Trieste, Vienna e Praga, anche se non manca una suggestiva scena in una terrazza a Roma, con vista sulla cupola di San Pietro. Riprese romane e praghesi a parte, le altre località non sono espressamente riconoscibili (“Volevo che il resto restasse vago e non ci fosse l’identificazione con una città”, ha dichiarato il regista).

Nonostante il protagonista sia un banditore d’asta e un collezionista ossessionato dai ritratti femminili, che accumula nell’arco di un’intera vita, Tornatore ha affermato che “Non è un film sul mondo delle aste, quello è il background. È soprattutto una storia d’amore raccontata un po’ come un giallo, senza però morti e omicidi. Il titolo ha una valenza allegorica: nelle aste la miglior offerta è quella più alta, in amore invece non si sa mai”.

Eppure mai come in questo film emerge l’ossessione del collezionista d’arte per le opere che riesce ad aggiudicarsi, in una celebrazione della bellezza dei dipinti, delle sculture, valorizzata dalle scene di Maurizio Sabatini, i costumi di Maurizio Millenotti e la musica di Ennio Morricone.

Lo si potrebbe definire un film sull’arte intesa come sublimazione dell’amore, ma anche sull’amore che nasce da un’ossessione artistica e che diventa esso stesso ossessione, portando il protagonista a ‘perdere la ragione’ e ad avviarsi ad un pericoloso deragliamento. Il collezionista nutre per i ritratti femminili di cui si circonda una passione smodata che compensa la distanza di Virgil dalle donne reali.

I ritratti femminili appesi alle pareti del caveau di Virgil attraversano tutta la storia dell’arte: dal capolavoro fiammingo ‘Ritratto di fanciulla’ di Petrus Christus (1470) alle rosse preraffaellite di Dante Gabriel Rossetti, da ‘Jeanne Samary in abito scollato’ (1877) di Pierre-August Renoir alle inconfondibili donne di Modigliani, fino ad opere meno conosciute ma altrettanto suggestive come ‘Autoritratto con arpa’ (1791) di Rose-Adélaïde Ducreux. E voi, quante ne riconoscete?

Il film tratta anche il tema della mistificazione nell’arte così come nella vita (“In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico”), la difficoltà che si ha spesso nel riconoscere il vero dal falso, le identità reali da quelle finte e le tante maschere che si indossano nella quotidianità.

Intanto il tempo -rappresentato nel film dai tanti meccanismi che lo misurano, dall’Orologio astronomico di Praga a quelli presenti nel locale amato da Claire, il ‘Night and Day’ – scorre inesorabile per noi umani, mentre le opere passano di mano in mano restando eterne nella loro ieratica bellezza.

Pur essendo diversi, il Professore e Virgil Oldman hanno alcuni elementi in comune. Entrambi scelgono l’arte e la solitudine, le loro case sono dei mausolei di pittura e scultura, le loro vite vengono sconvolte dall’arrivo di un gruppo di giovani il cui vitalismo è irresistibile, anche se distruttivo. Inoltre entrambi riflettono, ciascuno a suo modo, sul tempo che scorre inesorabile e sulla morte.

 

 

 

 

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