CACCIA ALL’EREDITÀ, UN GIALLO MODERNO DAL SAPORE RÉTRO

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Da pochi giorni disponibile su Netflix e già tra i più visti, il film polacco ‘Caccia all’eredità’ di Sylwester Jakimow coinvolge immediatamente lo spettatore perché, pur non essendo period, rientra nel genere più classico del mystery.

Ambientato in una sontuosa dimora stile anni ’30, mentre fuori imperversa una bufera di neve, ha per protagonisti gli eredi di un eccentrico e ricco zio, da poco deceduto, convocati per presiedere alla lettura del suo testamento. Non manca anche il fedelissimo maggiordomo, ovviamente. Gli eredi sono tre cugini, rappresentanti ciascuno a suo modo della società contemporanea, che si ritrovano insieme dopo tanti anni. Non vedono l’ora di prendersi i soldi dell’eredità e ripartire, nella loro mente quello che conta sono solo i loro progetti, i loro bisogni e come possano migliorare le loro vite con i soldi in arrivo; dell’affetto familiare non importa proprio nulla.

A questo punto, però, la comedy, per una serie di situazioni del tutto inaspettate che si vengono a creare, si trasforma in mystery crime, con tanto di delitto e investigazione: l’eredità, se la vuoi, la devi cercare.

In stile ‘Knives out’, con l’elemento gioco nello stile di certe escape room o in quello di un vero e proprio quiz, ‘Caccia all’eredità’ presenta un’atmosfera crime elegantemente ricreata e un’ottima fotografia.

Con Maciej Stuhr, Gabriela Muskala, Franek Slominski, Jozefina Karnkowska, Piotr Pace, Jan Peszek, Joanna Trzepiecinska.

 

 

 

 

 

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