Sono dolci le colline del Chianti, ma per la giovane Irene Laurenti sono anche amare. In preda all’angoscia e ai ricordi, la ragazza corre verso un casale alla ricerca della verità. Deve sapere dall’uomo che ama, per il quale è disposta ad affrontare Firenze ed il mondo intero, se lui è colpevole o innocente. E mentre Irene va incontro al suo destino, l’autrice Stefania Auci ci riporta indietro nel tempo, alcuni mesi prima della resa dei conti, nell’agosto 1914. La guerra è scoppiata ma l’Italia non è ancora entrata nel conflitto, divisa tra pacifisti e interventisti.
Lo spregiudicato Ludovico Aldisi, cronista locale del quotidiano ‘La Nazione’ di Firenze, nutre grandi ambizioni e chiede al suo direttore, Silvio Ghelli, di recarsi in Francia come inviato di guerra. Convinto interventista e sicuro come tanti che il conflitto sia di breve durata, cerca un’occasione per mettersi in mostra e diventare un giornalista di fama. E poi a Parigi incontrerebbe Gabriele D’Annunzio e avrebbe l’occasione di intervistarlo! Mentre attende la risposta di Ghelli, Ludovico viene mandato alla Biblioteca del Gabinetto Viesseux per assistere ad una conferenza, ma rimane coinvolto in uno scontro di manifestanti e soccorre un ex compagno di università, Dante Ducceschi, ferito nella rissa. Dante è assistente del professor Giuseppe Laurenti, che considera Ludovico un letterato con l’animo di un poeta e che rimane perplesso di fronte alle scelte politiche e professionali del suo allievo prediletto. Ludovico rivede il professore e la figlia Irene, una diciottenne caparbia e decisa a vivere la sua vita senza essere schiava delle convenienze. Irene, che ha vissuto con la sua famiglia a Parigi, mal sopporta l’ambiente di Firenze, sogna per sé la carriera universitaria e un uomo fuori dagli schemi che la capisca, la appoggi: quell’uomo potrebbe essere proprio Ludovico, ma il giornalista ha una relazione segreta con la moglie di un potente avvocato. E ha finalmente ottenuto il permesso di partire per il fronte francese…
Avvincente feuilleton con l’anima di un romanzo storico, ‘Florence’ ci porta nella Firenze dei primi anni del Novecento, caratterizzata da fervore intellettuale e mondanità ma anche da ipocrisia e perbenismo. Cala i lettori in una società, quella italiana, divisa tra sostenitori e detrattori della guerra, denuncia gli orrori del fronte e da’ vita a personaggi straordinari che non si arrendono alle convenzioni e lottano per realizzare i loro sogni.
Stefania Auci, insegnante, trapanese d’origine e palermitana d’adozione, ha collaborato per lungo tempo con blog letterari e riviste on line. È autrice di due romance storici, ‘Il fiore di Scozia’ e ‘La rosa bianca’. Questo è il suo primo romanzo storico ambientato in Italia.
‘Florence’ di Stefania Auci, edizioni Baldini & Castoldi, 416 pagine, 18 Euro.
